In principio era Kaos
Che cos’è “In principio era KAOS”? Un viaggio.
Un viaggio sì, avete capito bene, e per compierlo vi basterà leggere.
Le pagine di questo libro vi apriranno le porte di un mondo leggendario accompagnandovi in un cammino in cui avrete come compagni fidati esseri sorprendenti e divini, un itinerario inconsueto e prodigioso che inizierà dagli albori del mondo e vi porterà, fra gli altri, a cavallo di Pegaso alato alla ricerca di Amore e della sua Psiche, conducendovi lungo un percorso in cui dovrete stare ben attenti e schivare le pericolose folgori di Zeus, i morsi della terribile capigliatura di Medusa o il canto delle sirene.
Da due autrici di Bestseller come Il vampiro di Venezia e Acqua Passata un libro documentatissimo e pur spassoso che racconta come si sia arrivati dal Kaos primordiale agli dei dell’Olimpo in un excursus veloce e coinvolgente illustrato da icone-tattoo che toccano la parola scritta trasformandola in simbolo visivo.
Essere o non essere Shakespeare
Non si sentiva il bisogno di un altro libro sul Bardo, direte voi, su di lui è già stato scritto tutto! Vero, il materiale su di lui è immenso e variegato, adorante e plurilingue, e potrei persino essere d’accordo con voi, se non fosse che al genio, bisogna pur sempre continuare a inchinarsi.
I risultati di menti straordinarie come Leonardo o Shakespeare, Einstein o Copernico devono, a mio parere, essere costantemente studiati, avvicinati, insegnati, compresi fino in fondo. È l’unico modo che abbiamo per poterci sedere sulle spalle dei giganti del passato sperando, pur nella nostra infinitesima piccolezza, di riuscire a vedere qualche metro più in là di quanto non avessero fatto loro. Per farlo però dobbiamo arrampicarci alle loro altezze, vedere il mondo rispecchiato nei loro occhi, nelle loro opere, e cercare d’intuire fra i diversi frutti della loro arte straordinaria, schegge di quel divino di cui, da sempre, cerchiamo prova.
E allora seguitemi in quest’arrampicata che vi racconterà delle ombre e dei chiaroscuri dell’anima tratteggiati dal Bardo come fossero pittura, dei reietti sociali, delle donne di conoscenza linguacciute e ribelli. Osserveremo i principi fondanti dell’horror e del fantasy, analizzeremo diatribe di ordine teologico-giuridico, polemiche sociali, e capiremo che il teatro è il primo e unico vero mass-media della storia. Useremo il teatro come fonte storica collocandolo a metà fra la letteratura e l’arte poiché è fonte visiva, è parola nata per essere ascoltata e vista, non per essere intimamente letta. Per questo motivo, dulcis in fundo, abbiamo deciso di inserire tre pièces teatrali originali che, come in un labirinto di specchi, deformano, allungano, rimpiccioliscono l’immagine di Shakespeare che però resta pur sempre riconoscibile eppur mutato in un gioco infinito sul cruciale quesito dell’essere o non essere.
Omaggio al Bardo
Un degno pazzo! È proprio la veste per me. Bisogna che io abbia la libertà, come lo sconfinato privilegio che ha il vento, di soffiare su chi mi pare; perché tale l’hanno i pazzi. Datemi dunque il permesso di dire ciò che penso e io purgherò da un capo all’altro l’impuro corpo di questo infetto mondo.
Ecco le parole che, più di ogni altra, hanno ispirato questo testo che è un omaggio al Bardo il quale, conoscendolo bene, avrebbe certamente apprezzato un’indagine svolta su due piani differenti ma imprescindibili e complementari: quello teorico e quello pratico.
Per la teoria, e cioè la critica storico-teatrale, abbiamo analizzato, con gli strumenti abituali, il teatro come fonte di ricerca storica e mass-media ante litteram, mentre per la pratica, ci siamo spinti fin sul palco con opere originali e riscritture shakespeariane. Una delle pièces è irriverente e ironica, l’altra più adatta a un percorso didattico trasversale mentre le riscritture asciugano il testo originale rendendolo più fruibile al pubblico moderno.
È chiaro dunque che l’idea che ha dato origine a questo libro sia quella d’invitarvi ad approfondire la teoria per poi misurarvi con il palco spingendovi a lasciar libero il fool, e con lui il lettore-attore, di soffiare su chi gli pare per poter raccontare, nascosto e protetto dietro a una finta pazzia, tutta la verità.
Elisabetta allo specchio
Come le immagini dell’arte, che aiutano i posteri a sintonizzarsi con la sensibilità collettiva di un’epoca passata, anche il teatro è uno degli specchi della società, porta privilegiata per accedere alla visione che i contemporanei hanno del mondo in cui vivono. Proprio in quest’ottica, il volume analizza la letteratura del teatro intesa non solo come divertimento, ma soprattutto come strumento di insegnamento, di propaganda o di polemica nei confronti dell’ordine prestabilito. Teatro, dunque, come mass–media ante litteram che, sul suo palcoscenico, riflette l’immagine della società. In questo studio, il tempo è quello a cavallo fra il XVI e il XVII secolo, momento cioè in cui lo Stato assoluto europeo getta le sue basi; lo spazio quello dell’Inghilterra; l’azione quella della storia e dei drammi che la riflettono, mentre il punto di vista sarà soprattutto quello di uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi: William Shakespeare. Nel rispetto delle unità aristoteliche di tempo, spazio e azione, l’analisi limita il tempo a quello delle pièces teatrali, lo spazio a quello della scena e l’azione, con valenza prettamente storica, allo svolgersi del racconto.
Qui la Prefazione di Elena Frasca.
Articoli
- L’idea dei due corpi del sovrano nelle civiltà antiche (I parte), Il Monitor”, Anno XXXVIII n.2-3, Settembre 2004.
- L’idea dei due corpi del sovrano nelle civiltà antiche (II parte), Il Monitore, Anno XXXVIII n.4, Dicembre 2004.
- Il Re nel governare il popolo è ministro di Dio, Il Monitore, Anno XXXVII n.4, Dicembre 2003.
- Lo Spirito del Novecento, introduzione al catalogo della mostra Dal Paese degli artisti ai maestri del ‘900 italiano, Guastalla (RE), 2003.
- La legittimazione del potere di derivazione divina tra cristiani e barbari, Il Monitore, Anno XXXVI n.4, Dicembre 2002.
- La “monarchia di diritto divino” dall’interrex agli albori dell’assolutismo regio, Il Monitore, Anno XXXV n.4, Dicembre 2001.
- Un importante caso giuridico nell’Inghilterra elisabettiana: “Il ducato di Lancaster” di Edmund Plowden, in: Quaderni Meridionali. Rivista di studi storico-sociali, attualità e ricerche archivistico-bibliografiche, Anno XIV, n.30, Napoli, Dicembre 1999.
- Teatro, Arte e Potere, Il Monitore, Anno XXXIII n.1, Marzo 1999.
- La scrittura nel Medioevo, Il Monitore, Anno XXXII n.1, Marzo 1998.
- La duplicità dei corpi del sovrano nel simbolismo della morte di Carlo I d’Inghilterra, Il Monitore, Anno XXXI n.2-3, Settembre 1997.
Recensioni
- Mercanti genovesi nel regno di Napoli di Aurelio Musi, Esi, Napoli 1996, in Itinerari, n.1, 1998.
- Labirinto Metateatrale e gioco di specchi, in Merope, n.29-30, Gennaio – Maggio, 2000, recensione al libro di AA.VV., Before Life and After. Poesia e Narrativa nell’epoca Vittoriana, Tracce, Pescara 2000.
- La Costituzione inglese di Moisei Ostrogorski, Guida ed., Napoli 1998, in Quaderni Meridionali. Rivista di studi storico-sociali, attualità e ricerche archivistico-bibliografiche, Anno XIV, n.30, Napoli, Dicembre 1999.
- Il pane e la politica, la rivolta palermitana del 1560, di Rossella Cancila, E.S.I., Napoli, 1999, in Itinerari, n.2, 2000.
- La France Moderne. L’esprit des institutions, di Denis Richet, Flammarion, FH108606, Paris 1999, in Quaderni meridionali, n.31, anno XV, Napoli, 2000.
- Strega in Scena,in Merope, n.32, Gennaio 2001, recensione al libro Clara Mucci, Il teatro delle Streghe, Liguori, Napoli 2001.